mercoledì 29 luglio 2015

Vivere di più con i 3 superfood

Maqui, Rooibos, Sacha Inchi, i super cibi ricchi di antiossidanti e omega-3: disinfiammano, abbassano il colesterolo, riducono lo stress e prevengono ictus e infarto

L’Italia è la patria della dieta mediterranea. Ed è ricca di frutta e verdura dall’enorme valore nutrizionale. Ci sono però anche paesi, magari a noi sconosciuti, che dispensano cibi altrettanto validi per la nostra salute e, perché no, che favoriscono la longevità. L’elenco sarebbe infinito, ma ce ne sono tre in particolare che non dovrebbero mai mancare sulle nostre tavole: il Maqui, il tè Rooibos e il Sacha Inchi.

Sacha Inchi
Una sorta di arachide che proviene dalla foresta pluviale amazzonica del Perù. È una delle fonti più importanti di omega-3 (ne contiene ben il 54%), ma anche di omega-6 e omega-9. I suoi costituenti principali la rendono un ottimo alleato nel prevenire le malattie cardiovascolari, l’infiammazione, il colesterolo e le patologie del sistema nervoso. In Italia si trova più spesso l’olio, ma all’estero è molto comune trovare i frutti tostati e salati da consumare come le più conosciute arachidi.

Maqui, il mirtillo del Cile
A prima vista non sembra poi essere tanto diverso dai nostri mirtilli, ma analizzando a fondo le sue virtù, si scopre che contiene molti importanti complementi nutrizionali. La leggenda narra che i più grandi consumatori di Maqui siano stati gli indiani Mapuche, gli unici che sono riusciti a non farsi sottomettere dai conquistadores grazie alla loro mitica forza. Che la leggenda sia vera o meno, quello che è certo è che il punto di forza di questi “mirtilli” sono i preziosi antiossidanti. Le antocianine del Maqui proteggono da infarto, ictus e anche cancro. Secondo gli ultimi dati, il Maqui si è guadagnato il primo posto nel test ORAC (Capacità di Assorbimento dei Radicali dell’Ossigeno) con un valore di ben 26,800 contro i 1,620 dell’uva rossa. Da consumare, è facilmente reperibile sotto forma di bacche essiccate.

Tè rooibos, l’antiossidante che riduce lo stress
Quando si sente parlare di tè si evocano subito le magiche atmosfere d’Oriente, ma il tè rooibos in realtà proviene dall’Africa. A richiamare il senso di calore di questa terra è il suo colore rosso vivo. Contiene una buona quantità di quercetina, dall’importante azione antitumorale, e spalatina, una sostanza che riduce colesterolo e l’accumulo di grassi. A differenza del tè tradizionale non contiene teina ma, anzi, svolge una buona azione ansiolitica che contrasta anche lo stress. Ottimo rimedio antiage e per contrastare i radicali liberi. Si trova sotto forma di bustine per infusione, in foglie triturate o in estratti racchiusi in comode capsule.

fonte: riza.it

venerdì 24 luglio 2015

LA DIETA RINFRESCANTE

Consigli alimentari per combattere il caldo
 
Per chi vive in città l’arrivo del caldo – complice l’inquinamento ambientale - può rappresentare più un fastidio che un piacere. Tanto che la maggioranza delle persone cercano ormai di rimanere all’aperto il meno possibile, rintanandosi nel freddo, non sempre sano, dei locali climatizzati. Per rinfrescarsi, però, non esistono solo i condizionatori o i ventilatori: anche una corretta alimentazione basata sulla scelta dei cibi più salutari e su alcune semplici regole può aiutare.

La sete ha un centro

In estate aumenta il fabbisogno d’acqua, mentre diminuisce quello di cibo. L’organismo, infatti, consuma più acqua a causa dell’aumento della traspirazione, indispensabile per mantenere costante la temperatura corporea. Per fare un esempio, col salire della temperatura esterna da 24 a 31 gradi, raddoppia la perdita d’acqua attraverso la pelle.
Ma cosa succede quando si ha sete? La voglia di bere è controllata da una ghiandola del cervello, l’ipotalamo, nella quale c’è una piccola area chiamata “centro della sete”, che funziona come un centralino. Da una parte riceve segnali di mancanza d’acqua da parte delle cellule (in particolare le nervose) che cominciano a disidratarsi, o dalle mucose che si seccano, dall’altra invia segnali ad altre parti del cervello che daranno l’ordine di bere, facendo sentire assetati. Una volta a stomaco pieno, dalle pareti di questo partiranno segnali “di sazietà” verso l’ipotalamo, e la sete passerà.
Perciò, senza aspettare di essere assetati è utile bere almeno due litri d’acqua al giorno, sotto forma anche di spremute, tè, tisane, centrifughe. È un luogo comune quello che bere col caldo fa sudare di più: l’acqua in eccesso viene secreta dal rene e non certo dalla pelle. La produzione di sudore serve invece a rinfrescare.

A tavola con leggerezza
È facile accorgersi che per l’organismo il caldo è uno stress. Per non affaticarlo ulteriormente conviene preferire alimenti digeribili e poco calorici: evitare perciò cibi grassi, fritti, salse e intingoli vari, preferendo piatti leggeri, cucinati semplicemente (al naturale oppure al vapore, al cartoccio o alla griglia). Tra i cibi di origine animale, sì a pesce, carni magre, ricotta e formaggi freschi. Gli alimenti decisamente salati, non solo salumi e insaccati ma anche formaggi stagionati e cibi conservati, cracker e focacce col sale a vista, andrebbero consumati con parsimonia. Difatti il sodio presente nel sale trattiene i liquidi nel corpo, con l’effetto di gonfiare la pancia. L’azione del sodio è bilanciata dal potassio, minerale contenuto in abbondanza in frutta e verdura (in particolare: kiwi, banane, albicocche, anguria, patate, spinaci, indivia, carciofi), il cui consumo aiuta perciò a ridurre il gonfiore.

Freschezza in tutti i sensi

In estate quando si fa la spesa è meglio seguire la regola del “poco e spesso”: il caldo è infatti nemico della conservazione e tutti i cibi deperiscono prima. Inoltre negli alimenti di origine animale si aggiunge il rischio di contaminazioni batteriche: meglio consumarli entro 24 ore al massimo, per non incorrere in possibili disturbi gastrointestinali.
Tra l’altro, solo con la freschezza si può approfittare appieno di tutte le virtù salutari che la grande varietà di frutta e verdura di stagione garantisce: minerali, vitamine e sostanze antiossidanti. Ogni giorno, è bene consumarne più porzioni (2-3 di frutta e 2-3 di verdura): l’organismo può assorbire solo piccole quantità di vitamine alla volta ed è nutrizionalmente sbagliato concentrare in un’unica razione tutta la frutta o la verdura del giorno.

È consigliabile preparare pietanze fresche anche dal punto di vista delle temperatura. Si può rendere più rinfrescante il menu di tutti i giorni inserendogli un piatto refrigerato come una crema di verdure o di legumi (ad esempio il gazpacho spagnolo), un’insalata di cereali (ad esempio il tabbouleh libanese), oppure un dessert a base di yogurt o un sorbetto alla frutta (meglio se fatto in casa e senza zuccheri aggiunti). Magari bevendoci sopra un infuso rinfrescante come quelli proposti sotto.

Consigli per i più giovani

Se gli adulti soffrono il caldo, i bambini – anche a causa di un sistema di termoregolazione non del tutto sviluppato – ne soffrono ancora di più. Pure per loro, quindi, è importante scegliere cibi leggeri e poco grassi. Oltre a un buon consumo di frutta a verdura, attenzione al bere: i bambini piccoli rischiano più facilmente di disidratarsi perché “si dimenticano” di avere sete: è bene ricordarglielo, offrendogli spesso un sorso d’acqua. Un esempio di menu giornaliero estivo. Nella prima colazione si può sostituire il latte vaccino con alternative fresche e salutari come lo yogurt o il latte di riso o di soia (addizionati di calcio). La frutta fresca non dovrebbe mancare al mattino, si può scegliere tra spremute, frullati, frutta al naturale o in macedonia, e poi una o due fettine di pane e marmellata. Per gli spuntini di metà mattina e pomeriggio, preferire frutta o piccoli panini leggeri: col pomodoro e ricotta, ad esempio. Meglio evitare i classici panini con salumi e insaccati o con formaggi stagionati: cibi decisamente invernali, troppo grassi e salati.
Il pranzo sarà sostanzioso ma non pesante: non devono perciò mancare i carboidrati complessi derivati dalla pastasciutta e da altri cereali, meglio se integrali, quali riso, orzo e così via, conditi con verdure o sughi semplici. Molto pratici sono i piatti freddi unici quali le insalate di pasta o di cereali in chicchi conditi con verdure crude o cotte e con piccole quantità di alimenti proteici di origine vegetale come i legumi (soia, piselli e così via, da consumare preferibilmente 2-3 volte a settimana) oppure animale come uova, formaggi freschi, tonno al naturale.
Infine la cena, più leggera del pranzo. Sarebbe consigliabile abituare i giovani ad aprire il pasto con un piatto a base di rinfrescanti verdure cotte o crude, quali passati o creme ai pomodori, insalate o pinzimoni. Facendolo poi seguire da secondi piatti di pesce o carne, cucinati con pochi grassi e facilmente digeribili. Non si dimentichi che anche una digestione laboriosa è faticosa, e fa sudare di più.

RINFRESCARSI BEVENDO

Ecco le ricette per tre squisiti infusi aromatici adatti per l’estate, dalle capacità rinfrescanti, rimineralizzanti e toniche. Da sorseggiare caldi, tiepidi o anche freddi.
Miscela digestiva
Melissa 30, Finocchio 30, Anice 30, Liquirizia 10. Di colore giallo e dall’aroma gradevolmente speziato, un infuso ideale da bere dopo i pasti, al posto del caffè.
Miscela mediterranea
Menta 25, Basilico 25, Santoreggia 20, Equiseto 20, Aneto semi 10. Di colore ambrato, dal sapore molto fresco, dissetante, un infuso decisamente tonico, ma non eccitante. Qualche foglia di menta fresca lo rende ancora più rinfrescante.
Miscela profumata
Karkadè, Verbena odorosa, Arancia scorze dolci, in parti uguali. Di colore rosso, unisce l’azione rimineralizzante del karkadè a un intenso aroma, aspro e dolce allo stesso tempo. L’aggiunta di frutta lo arricchisce di note più dolci.

Per prepararne più tazze: versare un cucchiaio in un litro di acqua bollente. Per una tazza: un cucchiaino in un quarto di litro d’acqua. Spegnere il fuoco e lasciare in infusione per cinque minuti. Filtrare e berne più tazze al giorno, aggiungendo a piacere del miele o della frutta a pezzi. È possibile preparare l’infuso al mattino per tutto il giorno, si può anche refrigerare in frigo o al momento con del ghiaccio.

fonte: benessere.com

mercoledì 22 luglio 2015

Dimagrire mangiando

Lo sapevi che puoi mangiare bene e dimagrire? Cambiando cosa e come mangi potresti migliorare il tuo stato di salute generale, perdere peso e sentirti meglio ogni giorno. Per massimizzare i benefici, puoi fare un po’ di esercizio fisico.

Prima parte: mangiare gli alimenti giusti

1. Mangiare cibo fresco: scegli alimenti freschi, ricchi di sostanze nutritive, sani e con pochi grassi. L’ideale è aggiungere più frutta e verdura alla tua dieta. Rendi i piatti super colorati servendoti di prodotti freschi (melanzane, peperone giallo, barbabietole). In questo modo i piatti saranno più invitanti e avranno poche calorie.

2. Consuma cibi ricchi di fibre: questi prodotti ti faranno sentire sazia a lungo, così non avrai voglia di uno snack che solo serve a farti accumulare peso. I fagioli, per esempio, sono molto sazianti, ricchi di fibre e un’ottima fonte di proteine. Si digeriscono lentamente ed è per questo che la sensazione di sazietà dura di più.

3. Evita i succhi e scegli la frutta fresca. Invece di succhi di frutta o frullati che di solito sono molto calorici, scegli un pezzo di frutta, una mela per esempio. La frutta cruda ha più fibra di un succo, quindi sazia di più. Inoltre l’azione di masticare fa capire al cervello che hai mangiato qualcosa di sostanzioso.

4. Consuma alimenti che contengono tanta acqua: vi possono venire in aiuto, appunto, frutta e verdura. Gli studi dimostrano che le persone che mangiano cibi ricchi di acqua hanno un indice di massa corporea più basso. L’acqua favorisce la sensazione di sazietà e quindi, in generale, la persona mangia meno. Frutta con molta acqua sono l’anguria, le fragole, il melone, il pompelmo e le pesche. È importante non eccedere con la quantità, dato che alcuni tipi di frutta contengono anche molti zuccheri. Per quanto riguarda le verdure, si distinguono i cetrioli, la lattuga, il sedano, le zucchine e i ravanelli.

5. Ricorda che esistono cibi che bruciano i grassi. Scegliendo gli alimenti con attenzione, puoi eliminare qualche chilo senza morire di fame. Alcuni aiutano a perdere peso, come il peperoncino, il tè verde, i cereali integrali.

6. Aggiungi grassi “buoni” alla dieta: è stato dimostrato che i grassi monoinsaturi aiutano a bruciare i grassi, soprattutto a livello addominale. Consuma quindi mandorle, noci, avocado, olio d’oliva e semi di lino.

7. Impara a distinguere i “supercibi”. “Supercibo” è un termine utilizzato per indicare che un alimento contiene moltissime sostanze nutritive e che è particolarmente benefico per la salute. I benefici di alcuni prodotti sono testati scientificamente, altri cibi sono popolarmente considerati super anche se i loro benefici non sono stati verificati. La quinoa, per esempio, è un “supercibo” a tutti gli effetti, perché è una proteina completa, cioè ha tutti gli otto amminocidi essenziali dei quali hanno bisogno i nostri tessuti. Inoltre, questo prodotto ha più proteine rispetto alla maggior parte dei cereali, ha più calcio, fosforo, magnesio, potassio e ferro rispetto al frumento o all’orzo, per esempio.

8. Evita cibi poco sani e ricchi di calorie: per esempio, torte, biscotti, bibite gassate bevande energetiche, formaggi, pizza, gelati, bacon. Spesso trovare alternative più sane è possibile. Per esempio, è possibile comprare al supermercato formaggi magri e bevande senza zuccheri aggiunti.

9. Mangia più zuppe. Hanno relativamente poche calorie e, di solito, con le zuppe si finisce per mangiare meno.

10. Cedi alle tentazioni di tanto in tanto. Non è grave se occasionalmente ti concedi una fetta di pizza o un gelato. In questo modo metti a tacere la tua voglia. Ricorda però di non esagerare. Per non cedere alla tentazione, puoi bere un bicchiere d’acqua o mangiare una ciotola di verdure crude.

Seconda parte: mangiare in modo corretto

1. Mangia lentamente: il cervello impiega circa 20 minuti per cominciare ad avvertire una sensazione di sazietà. Quindi, se dopo un pasto, non ti senti subito sazia, aspetta un po’ di tempo. Dopo aver mangiato o bevuto, man mano che il cervello rilascia sostanze chimiche, la sensazione di fame svanisce.

2. Mangia seduta comodamente a tavola: gli studi suggeriscono inoltre che usando stoviglie grandi si mangia meno che con le stoviglie piccole.

3. Smetti di mangiare se ti senti sazia. È inutile mangiare più del necessario. L’unico che si ottiene è sentirsi strapieni e male.

4. Bevi più acqua. Spesso confondiamo la sete per la fame, quindi mangiamo quando in realtà non ne abbiamo bisogno. Con una buona idratazione si avverte di meno la fame. Se non sai di cosa ha bisogno il tuo corpo, prova a bere un bicchiere d’acqua e ad attendere qualche minuto. Se ti senti meglio, vuol dire che avevi bisogno di acqua e non di cibo.

5. Scrivi su un quaderno cosa mangi. Questo semplice esercizio è efficacissimo per controllare la dieta. Spesso trascuriamo gli spuntini tra un pasto e l’altro e poi pensiamo che la dieta non funzioni. Tenendo un resoconto dei pasti quotidiani, si possono controllare meglio le calorie che in realtà si consumano e correggere abitudini alimentari scorrette. Un modo semplice per responsabilizzarsi, insomma.

6. Cedi alle tentazioni ogni tanto. Non disperarti se, dopo una brutta giornata ti riempi di cibo spazzatura. Sii ottimista e concediti un piccolo capriccio ogni tanto.

Consigli:

– La perdita di peso si può ridurre a una semplice formula: consumare meno calorie di quelle che bruciamo!
– Fare esercizio fisico ogni giorno per sentirsi meglio e raggiungere obiettivi in modo più rapido. Se bruci più calorie hai bisogno di mangiare di più!
– Per migliorare la digestione, bevi un bicchiere d’acqua prima di ogni pasto.

Avvertenze:

– Se devi perdere più del 10% del tuo peso corporeo, consulta il medico di base prima di cominciare qualsiasi tipo di dieta;
– se vuoi notare un miglioramento, mangia sano e fai attività fisica.


fonte: saluteebenessere.org

martedì 21 luglio 2015

Fa caldo: mangia più frutta

Combatti il caldo mangiando più frutta e guadagnerai benessere, freschezza e una carica di antiossidanti.

Con l’arrivo dell’estate i mercati e le nostre tavole vengono inondati dai colori della frutta, fresca e di stagione. È la natura stessa che ci offre questo dono, delizioso per il palato, ma anche molto utile per il nostro benessere soprattutto durante la stagione calda. La frutta ha caratteristiche che la rendono fondamentale d’estate più di quanto non sia durante tutto l’anno:

    Contiene molta acqua, che contribuisce alla nostra idratazione specialmente nei mesi più caldi.
    È un’ottima fonte di fibra, soprattutto se si consuma con la buccia, ben lavata. La fibra andrebbe introdotta giornalmente in quantità di almeno 20-30 g.
    Rispecchia il desiderio di restare leggeri e di rigenerarsi con qualcosa di fresco e allo stesso tempo nutriente.
    Permette di fare scorta di vitamine, importantissime per aiutare il nostro organismo a funzionare nel modo corretto.
    Fornisce i sali minerali, che devono essere reintegrati in particolar modo quando vengono persi con la sudorazione.

A proposito di sali minerali
Rappresentano una piccola percentuale del peso dell’individuo (circa 4-5%), ma i sali minerali, anche se in quantità modeste, sono indispensabili per la vita e la salute dell’essere umano. Si tratta di sostanze che non apportano energia direttamente, ma che permettono ai vari meccanismi del corpo umano di funzionare correttamente. Al pari di alcuni aminoacidi, i sali minerali devono essere assunti dall’esterno in quanto l’organismo non riesce a produrli da solo; le principali fonti di approvvigionamento sono rappresentate dagli alimenti e dai liquidi che normalmente compongono la dieta. Per mantenere un livello ematico corretto dei sali minerali, essi devono essere reintegrati quotidianamente, in quanto vengono eliminati costantemente con i normali escreati dell’organismo. Vengono suddivisi in:

    Macroelementi quando l’organismo necessita di qualche grammo al giorno come il calcio, il fosforo, il magnesio, il sodio, il potassio, il cloro e lo zolfo.
    Oligoelementi o microelementi quando il fabbisogno dell’organismo è nell’ordine di milligrammi come ferro, rame, zinco, fluoro, iodio, selenio, cromo, cobalto, manganese, molibdeno, cadmio.

Va detto subito che gli integratori minerali non possono sostituire quelli che si trovano naturalmente negli alimenti, perché non hanno la stessa qualità in quanto o sono estratti o sono prodotti di sintesi. In effetti i minerali presenti negli alimenti sono molto più biodisponibili ed hanno un effetto maggiore sull’organismo. Per esempio la Vitamina C in pillole è diversa dalla vitamina C assunta con le fragole o i Kiwi ma anche gli integratori di calcio sono meno efficaci del calcio che troviamo nel latte e nel Grana Padano DOP. Stessa cosa dicasi per i minerali antiossidanti come zinco e selenio di cui questo formaggio è ricco. Non basta quindi una pillola per risolvere il fabbisogno di Sali minerali, occorre mangiare alimenti che li contengono, tranne ovviamente l’integrazione prescritta dal medico per ragioni cliniche.

Apporto calorico
Quando si parla di frutta, si ricorda sempre di non abusarne, soprattutto chi ha problemi di peso e di iperglicemia, perché contiene fruttosio, lo zucchero della frutta.
Tuttavia, l'apporto calorico dei vari frutti dipende dai macronutrienti contenuti e, in misura preponderante, dal contenuto di acqua. In estate si trovano alcuni dei frutti più ipocalorici (anguria, melone, pompelmo) proprio perché il loro contenuto di acqua può superare il 90%, nonostante il loro sapore zuccherino faccia pensare il contrario.
Vediamo nel dettaglio:

    Anguria: 15 calorie per 100 grammi. Ricca di acqua, aiuta a smorzare la fame agevolando chi fa diete ipocaloriche. Ideale dopo lo sport, oppure dopo una lunga giornata al mare. È ricca anche di licopene, un antiossidante naturale, potassio, magnesio e calcio.
    Melone: 30 calorie per 100 grammi. Ricco di carotenoidi, vitamina A e vitamina E, perfetti nutrienti durante il caldo estivo.
    Fragole: 30 calorie per 100 grammi. Ricca di vitamina C, potassio, calcio e acidi dalle proprietà antitumorali e antiossidanti.
    More: 35 calorie per 100 grammi. Contengono molta fibra, pochi zuccheri e tanti antiossidanti.
    Ciliegie: 38 calorie per 100 grammi. Contengono antociani e antiossidanti importantissimi per la prevenzione cardiovascolare e tumorale, ma anche vitamina A, C, ferro, calcio, fosforo, potassio, magnesio e oligoelementi preziosi: cloro, zolfo, sodio, zinco, rame, manganese, cobalto, bromo, nichel.
    Pesche: 40 calorie per 100 grammi. Sono ricche di sodio e di vitamina C, quindi un toccasana per la pelle. Appartengono alla stessa famiglia le pesche noci, pesche tabaccaie, percocche o percoche e saturnine. Hanno pochi grassi e poche calorie, sono ideali per il dessert e tante preparazioni.
    Albicocca: 50 calorie per 100 grammi. Il suo contenuto di betacarotene è altissimo, mangiarne molte significa assicurarsi una pelle pronta ai raggi solari. Vanta la presenza di calcio, magnesio, potassio e molti antiossidanti. Se ne possono fare confetture e conserve da consumare durante tutto l'anno, in questo caso però molte proprietà si riducono a causa della cottura, tranne lo zucchero.

Indice glicemico
Oltre all’apporto calorico, un altro parametro che spesso viene consigliato nella scelta del tipo di frutta è il cosiddetto indice glicemico, un parametro che misura la capacità di un determinato zucchero (glucide) di alzare la glicemia dopo il pasto rispetto a uno standard di riferimento che è il glucosio puro (100). Di conseguenza, questo indice valuta anche la capacità d'indurre una secrezione d'insulina in risposta a un picco glicemico. Una eccessiva liberazione di insulina (iperinsulinismo) è alla base di patologie quali obesità, diabete di tipo 2 e malattie cardiovascolari.

    In maniera del tutto semplicistica, possiamo dire che alcuni frutti estivi quali pesche in generale, albicocche, fragole, lampone, mirtillo, ciliegie, more hanno un basso indice glicemico.

Tuttavia, bisogna ricordare sempre che esso è  solo un indicatore numerico che può orientarci e che è influenzato da numerosi fattori quali la varietà dell'alimento, il grado di maturazione, il tipo di preparazione o cottura e l'eventuale associazione con grassi, fibre o proteine.
Ma attenzione: il carico glicemico ossia la quantità totale di carboidrati ricavati da un determinato cibo è spesso più importante della loro qualità (indice glicemico). Infatti il rilascio totale di insulina dipende dal carico glicemico, ovvero dal prodotto tra indice glicemico e la quantità di carboidrati ingerita.
L'anguria, frutto ad elevato indice glicemico, ha un contenuto di glucide molto basso (circa 5%, in quanto il restante è acqua). Pertanto è concesso anche al paziente diabetico il suo consumo in quantità molto moderate (una piccola fetta).

Come usare la frutta nel miglior modo

    Variare la qualità: bisognerebbe sempre mangiare frutta, introducendo tutti i colori (viola, arancione, giallo, verde, bianco, rosso…). In questo modo, si riuscirebbe ad assumere un pool di antiossidanti vario e il più possibile completo. La frutta di colore verde come kiwi, lime, mela verde, contiene Vitamine A, B6, B9, C, Ferro, Calcio e Magnesio; il rosso di fragole e ciliegie, è sinonimo di Vitamine A e C, Potassio e Magnesio; il giallo ed arancio, tipico di pesche, albicocche, arance ed agrumi in genere, indicano che in questi alimenti si trova una grande ricchezza di Vitamine C, B1, B6 e Ferro; infine frutta di colore blu e viola, frutti di bosco, prugne, contengono fra l’altro, Vitamine A, C e K e minerali come Calcio, Magnesio, Ferro, Potassio e Manganese.
    Non eccedere: non bisognerebbe superare i 4/500 g di frutta al giorno (a crudo e al netto degli scarti), che corrispondono a circa tre frutti di medie dimensioni, quando sono piccoli potete mangiarne un volume pari al vostro pugno chiuso 3 volte al dì.
    Consumarla a fine pasto o durante lo spuntino di metà mattina o pomeriggio oppure associarla alla colazione.
    Per gli anziani che fanno fatica a masticare la frutta, può essere frullata oppure spremuta o consumata sotto forma di mousse, attenzione a mangiarla subito perché l’aria e la luce degradano alcune vitamine. Anche la frutta cotta, meglio se a vapore, è molto morbida e facile da masticare, ma dal punto di vista nutritivo è bene preferirla cruda.
    Per i bambini che non amano la frutta si possono proporre macedonie colorate, magari arricchite con un cucchiaio di yogurt o gelato; in alternativa, la frutta può essere surgelata e trasformata in un soffice sorbetto utilizzando un robot da cucina idoneo.
    Per le donne in gravidanza lavare sempre la buccia con molta cura, utilizzando anche un pizzico di bicarbonato.
    Per chi soffre di diverticoli evitare i frutti con piccoli semi (kiwi, fragole, frutti di bosco, uva) perché i semini possono depositarsi nel diverticolo e creare infiammazione.
    Per chi deve tenere sotto controllo il proprio peso la frutta può rappresentare una gradevole alterativa al dessert, pensiamo a una coppa di frutti di bosco o di fragole al limone oppure a una dadolata di melone o anguria.
    Per chi ha più fantasia la frutta può essere utilizzata nella preparazione di molti piatti, anche semplici da realizzare, rappresentando un’alternativa ai soliti condimenti. Pensiamo ad un risotto con le fragole o i lamponi, ai petti di pollo saltati nel succo d’arancia o all’aggiunta di cubetti di frutta tropicale alle insalate miste. Ancora più semplice, un secondo che può sostituire la carne potrebbe essere rappresentato da alcune scaglie di Grana Padano DOP con fettine di pera o un piatto di prosciutto crudo e melone,
    Per chi ama bere più che mangiare, può scegliere i centrifugati di frutta e verdura che non solo dissetano ma sono ricchi di tutti i nutrienti e proprietà già citate. Unica raccomandazione: centrifugati e frullati vanno bevuti subito.

Frutta esotica
La frutta di stagione e a chilometro zero è preferibile a quella importata, in ogni caso è bene ricordare che anche la frutta esotica ha ottime proprietà nutritive.
Pompelmo: 35 calorie per 100 grammi. Frutto ricco di fibre e di vitamine A, B, C e soprattutto flavonoidi, potenti antiossidanti che aiutano il fegato e prevengono l'insorgere di malattie cardiovascolari; il flavonoide più abbondante presente nel pompelmo è la naringenina, che ha attività antiossidante e antitumorale. Il pompelmo contiene limonene, responsabile del gusto acido e con proprietà antitumorali.
Papaia: 39 calorie per 100 grammi. Ha un forte potere rinfrescante ed è ricco di fibre. I suoi enzimi, come la papaina, aiutano la funzione digestiva e la perdita di peso e sono antinfiammatori. Inoltre, contiene vitamina C e A benefiche per il sistema immunitario.
Ananas: 40 calorie per 100 grammi. Grazie alla bromelina, accelera la digestione e aumenta il metabolismo.
Mango: 53 calorie per 100 grammi. Una fonte di antiossidanti, proteine e omega 3. Ottimo con farina d'avena, yogurt o per dare un tocco esotico alla solita insalata.
Banana: talmente conosciuta da pensare che sia nata dietro l’angolo di casa invece viene da Paesi equatoriali, trasportata e maturata nelle navi bananiere. Contiene 65 calorie per 100 grammi, 350 mg di potassio, molto utile per chi suda parecchio, e vitamine A e C.


fonte: educazionenutrizionale.granapadano.it

lunedì 20 luglio 2015

Cosa mangiare e come cucinare per dormire con il caldo

In estate è meglio evitare alcuni cibi e metodi di cottura. Ecco quali
Con il caldo di certe notti d'estate dormire può diventare davvero difficile. L'aria condizionata non è l'unica soluzione: anche dall'alimentazione può arrivare un prezioso aiuto contro l'insonnia. A ricordarlo è Coldiretti, sottolineando come ad essere particolarmente a rischio sia il sonno di bambini e anziani, che hanno più difficoltà ad addormentarsi sia quando non hanno mangiato abbastanza che quando scelgono cibi difficili da digerire o contenenti sostanze eccitanti. Proprio queste ultime – presenti ad esempio nel caffè e nei superalcolici, ma anche in alcune bibite analcoliche e in alcuni cibi – dovrebbero essere le prime ad essere messe al bando da chi ha difficoltà a dormire bene, ma ci sono anche alimenti apparentemente insospettabili che possono compromettere il buon sonno.

Coldiretti include nell'elenco dei prodotti da evitare i cibi ricchi di sale – come salatini, patatine confezionate, alimenti in scatola e piatti preparati con dadi da cucina – ma anche di pepe, curry o paprika. Sono, invece, amici del buon riposo estivo i piatti a base di ingredienti ricchi di triptofano, l'aminoacido precursore di quell'ormone del buonumore – la serotonina – che facilitando il rilassamento aiuta a evitare l'insonnia. Nell'alimentazione estiva sono quindi ammessi la frutta di stagione (in particolare quella dolce, come le pesche e le nettarine), dolcetti antistress e infusi o tisane dolcificati con miele, ma anche le verdure dotate di proprietà sedative, come lattuga, radicchio, cipolla e aglio. Ma non finisce qui. Anche pane, pasta, riso, formaggi freschi, uova bollite e un bicchiere di latte fresco scaldato aiutano a conciliare il sonno.

Oltre a questi consigli, anche altri accorgimenti possono aiutare a sconfiggere l'insonnia nelle notti d'estate. Meglio, ad esempio, preferire metodi di cottura leggeri – ad esempio al vapore oppure alla griglia – limitando invece il ricorso alla frittura. Da ricordare, poi, che i cibi molto ricchi di grassi, come le salse e le creme, possono rendere difficoltosa la digestione e, quindi, il buon riposo. E per chiudere restando sempre in tema di digestione, attenzione anche alle bevande ghiacciate: il rischio di congestione è dietro l'angolo.

fonte: salute24.ilsole24ore.com

venerdì 17 luglio 2015

La classifica dei primi dieci alimenti brucia calorie

 Alla ricerca dei cibi "intelligenti", quelli cioè che per essere assimilati richiedono più calorie di quante ne forniscano, aiutando il nostro organismo a bruciare l'eccesso di grassi 


Tra le migliaia di alimenti che abbiamo a disposizione alcuni presentano delle proprietà molto singolari, proprietà che giocano a tutto vantaggio del nostro metabolismo, le "modalità operative" di questi alimenti sono molto variegate, da quelli che abbassano la pressione fino a quelli che aiutano la vista o agevolano la digestione.

Tra tutti questi alimenti spiccano alcune tipologie speciali, dei "cibi intelligenti", la cui peculiarità è di quella di essere a "calorie negative", si tratta cioè di quegli alimenti che, per essere assimilati dal nostro organismo, richiedono più calorie di quanto ne forniscano, con un indubbio vantaggio per chi stia seguendo un regime ipocalorico che si trova a perdere calorie (e grassi) senza fare nessuno sforzo.

La classifica dei primi 10 alimenti con questa particolare caratteristica è stata stilata dalla nutrizionista Daisy Connor e pubblicata sul Daily Mail, e scorrendola scoprirete anche alimenti "insospettabili"!

Sedano
Caratterizzato da sole 16 calorie per ogni 100 grammi, il sedano è composto per il 75% da acqua e per la restante parte da fibre, e mentre queste ultime si rivelano preziose per il nostro metabolismo, la grande quantità di acqua è la principale responsabile del consumo di calorie necessarie alla digestione di questo ortaggio. Una curiosità, il sedano contiene anche un ormone maschile, l'androsterone, che si libera con la traspirazione dopo averne mangiato, e costituisce, anche se non avvertito olfattivamente, un potente richiamo per l'altro sesso.

Cavolfiore
 Mangiatelo crudo, oppure soltanto leggermente scottato, con le sue 25 calorie ogni 100 grammi il cavolfiore è anche ricco di vitamina C, consumarlo come suggerito contribuirà anche ad aumentare il senso di pienezza, diminuendo il quantitativo totale di cibo consumato.

Mele
 E' proprio vero il detto che recita: "Una mela al giorno toglie il medico di torno"! In questa particolare classifica sono le mele verdi quelle da prendere in considerazione, 52 le calorie per 100 grammi e tante le fibre fornite, fondamentali per tenere basso l'indice glicemico.


Papaya
Non è certo il frutto più consumato da noi italiani, ma la papaya è ricca di vitamina C, ha poche calorie, 42 per 100 grammi, è ricca di fibre, di vitamina C ma anche di antiossidanti che oltre a tutto il resto portano benefici anche alle nostre ossa.


Cetriolo
Alla pari con le calorie fornite dal sedano, 16, il cetriolo è composto per la maggior parte da acqua, ma è ricco di vitamina C, è rinfrescante per il nostro organismo e contiene acido caffeico, che combatte efficacemente la ritenzione idrica.

Asparagi
Come trascurare gli asparagi? 20 calorie per 100 grammi, notevoli le proprietà diuretiche, indispensabili per una corretta eliminazione delle tossine, ed inoltre, ciliegina sulla torta, con gli asparagi è possibile preparare tantissime ottime ricette!

Carne magra
Sembra quasi impossibile, ma anche la carne magra fa parte di questi top 10 alimenti, le calorie in questo caso sono decisamente di più, 172 per il pollo e 144 per il tacchino, sempre ogni 100 grammi di prodotto, ma la carne è prima di tutto un'ottima fonte di proteine ed inoltre la digestione, certamente più laboriosa rispetto a quella della verdura, fa lavorare al massimo il sistema digerente, con conseguente consumo di calorie.


Pomodori
18 calorie per 100 grammi, tanti tanti antiossidanti, in grado di abbattere i valori del colesterolo e della pressione, inoltre con i pomodori si prepara un ragù davvero con i fiocchi! Preferite i pomodori cotti a quelli crudi, in quanto i nutrienti nel pomodoro cotto sono più facilmente assimilabili.

Peperoncino piccante
Anche se è ben difficile che possano essere consumati in grande quantità a causa delle caratteristiche organolettiche, i peperoncini forniscono 40 calorie ogni 100 grammi di prodotto, ma forniscono anche tanta capsaicina, identificata dalla piccantezza che si avverte sul palato e nello stomaco, che stimola fortemente l'organismo a bruciare più calorie immediatamente dopo l'ingestione.

Caffè
Chiude questa speciale classifica il caffè, che, se assunto in quantità limitata (max 2 tazzine al giorno e senza zucchero), stimola l'organismo a bruciare grassi, ma è bene sapere che quantità eccessive di caffè assunte giornalmente possono far male al nostro cuore.

fonte: buonissimo.org

giovedì 16 luglio 2015

Panino al tonno: ecco 10 gustosi modi per prepararlo

Non c’è estate senza un sano panino al tonno.

Il tonno è un ingrediente ideale per farcire i panini, perchè assicura al sandwich  una nota di sapore originale e completa e sazia senza appesantire.
A seconda poi, degli ingredienti a cui è abbinato conferisce al panino un sapore particolare.

Ecco la nostra classifica dei 10 miglior panini al tonno.

10 . Tonno, uovo sodo a fettine, pomodoro e cetriolo tagliati a rondelle su una fetta di lattuga. Ideale per panini preparati con pane tipo mini baguette.

9 . Tonno, peperoni grigliati sott’olio tritati, feta, sedano tritato, olio extravergine d’oliva e poche  aceto di vino bianco, sale e pepe. Ideale per farcire tortillas arrotolate.

8 . Tonno, maionese o panna acida, fettine di pomodoro salate, mozzarella fiordilatte tritata, lattuga iceberg tritata. Ideale per sandwich preparati con pane da tramezzini.

7 . Tonno, polpa d’avocado lavorata con qualche goccia di limone e sale, fettine di pomodoro salate, fettine di sottiletta e qualche oliva. Ideale per panini preparati con pane integrale con semi di girasole o di zucca.

6 . Tonno, lavorato con limone e maionese, cuori di lattuga romana. Ideale per panini tipo bagel.

5 . Tonno, maionese, cetriolini in agrodolce tritati, cipollina sott’aceto tritata e una foglia di lattuga. Ideale per panini preparati con fette di pane a cassetta integrale o ai cereali.

4 . Tonno frullato con formaggio in fiocchi e capperi, pomodoro e foglia di lattuga. Ideale per panini preparati con pane bianco tipo francesino.

3 . Tonno, maionese, cuore di sedano tritato. Ideale per panini preparati con fette di pane casereccio bianco.

2 . Tonno, maionese stemperata con poco succo fresco di limone, mela a pezzetti e scalogno tritato, sale e pepe. Ideale per panini preparati con pane nero di segale o integrale.

1 . Tonno, pomodoro a pezzetti, cipolla di tropea, feta  e capperini di Pantelleria. Ideale per panini preparati con pane tipo ciabatta.

Prima di essere aggiunto ai panini, il tonno va ben sgocciolato dall’olio o dal liquido di conservazione (nel caso di quello al naturale) e poi tritato con il dorso dei rebbi di una forchetta.

fonte: cibodistrada.it

mercoledì 15 luglio 2015

Prima edizione del Premio del Cibo di Strada 2015

È Nino u’ Ballerino di Palermo il vincitore della prima edizione del Premio del Cibo di Strada 2015, la cui finale si è svolta ieri, mercoledì 25 febbraio a Milano, store innovativo, modello per la qualità del servizio al cliente.

Nino u’ Ballerino è stato giudicato il migliore tra i dieci finalisti che si sono sfidati ai fornelli sotto gli occhi attenti della giuria capitanata da Mauro Rosati.

A premiare Nino u’ Ballerino Mauro Rosati e Gabriele Mirra – Chief Operating Officer di Italiaonline.

La sfida ha avuto inizio alle ore 18.30, quando ai fornelli si sono esibiti Stefano Masini – aiutato da Alessio Petrullo – da un lato e Domenico Malvasi con l’aiuto prezioso della moglie Antonietta Martino dall’altro. Capitan Covaccino, titolare della pizzeria-focacceria Amici di Ponte Vecchio, ha preparato uno dei suoi cavalli di battaglia, il covaccino con salsiccia e stracchino, mentre Domenico de I Sapori del Mio Paese – a dir poco emozionato – ha preparato la sua puccia con porchetta.

Arancino gourmet versus folpetti è stato lo scenario della seconda tornata della sfida che ha visto lo chef Rosario Umbriaco di Tavola Calda Europa spiegare la sua prelibatezza composta da due strati di riso, con un cuore di fonduta di Piacentinu Ennese Dop. Un inno alla Sicilia il suo, così come un inno al Veneto, e ancor di più agli antichi folpari, è stato quello di Max e Barbara Schiavon de La Folperia da Max e Barbara che hanno preparato i folpetti con salsa al prezzemolo, aglio, sale, pepe e una pioggia di limon.

Terza sfida a base di schiacciate e panini quella di Daniele e Tommaso Mazzanti de All’Antico Vinaio di Firenze e di Stefano Ferrari e Riccardo Meneguz  di Pepèn di Parma, mancanti del terzo componente Giancarlo Peschiera. Al banco Tommaso e il papà hanno preparato la schiacciata La Favolosa con sbriciolona, crema di carciofi, melanzane piccanti e la crema di pecorino che Daniele prepara ogni mattina in gran segreto. Dall’altro lato Stefano e Riccardo hanno proposto lo Spaccaballe, uno dei must del locale, a base di arrosto di maiale, insalata, pomodori, maionese artigianale, ketchup e peperoncino.

Le bontà di Napoli e Palermo non sono mai state così vicine come nella quarta sfida, che ha visto insieme l’accoppiata di Antonio Dell’Ermo e Vincenzo Menna, napoletani di origine ma che vivono a Milano, che hanno preparato una bontà tutta partenopea di Bello&Buono, il cuoppo di fritto a base di polpettine di melanzane e zucchine, montanare, scagliozzi di polenta e crocchette di patate. Dall’altro lato Nino u’ Ballerino, titolare dell’omonimo locale Nino u’ Ballerino dal 1802, si è difeso con un grande classico palermitano: il pani ca’ meusa schiettu, proponendo i suoi classici movimenti da ballerino durante la conzatura.

Infine, ai fornelli sono arrivati Raffaele Venditti e Fabrizio Cerquaglia. Raffaele, aiutato dalla moglie Francesca, ha gareggiato con un panino che più autoctono non si può: il panino l’abruzzese, a base di salsiccia a marchio Venditti Porchetta, peperoni, cipolla e salsa al tartufo. Invece Le Roi de La Crêpe, il simpatico “re delle crêpes” di Todi, ha proposto la sua “Umbria in un contenitore francese”, come lui stesso ama definire il prodotto, una crêpe farcita con sella di san Venanzo, pecorino semistagionato del Caseificio Montecristo di Todi ed erbe campagnole.

A seguire ci sono state le premiazioni dei 20 migliori locali regionali e degli 8 migliori locali per categorie di prodotto individuate durante il concorso. Dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, passando per la Liguria e scendendo verso le Marche e la Puglia, la premiazione dei migliori locali dello street food è stata una vera festa della gastronomia popolare italiana, coronata dalla premiazione di Nino u’ Ballerino, vincitore della prima edizione del Premio del Cibo di Strada 2015, che ha visto il meusaro più famoso di Palermo prima saltare sul bancone della cucina con il suo fare atletico, e poi emozionarsi fino alle lacrime.

fonte: cibodastrada.it